Simbolo generazionale di una rinascita dopo gli orrori della guerra civile, Laforet divenne autrice modello per un'ampia schiera di scrittori spagnoli, in esilio e in patria. La "chica rara", così la definiva chi le tributava autentico talento letterario, si trovò poi fronteggiare "la pressione degli editori e la personale lotta con la propria scrittura, sempre in cerca di perfezione formale."
Elvira Lindo, nella partecipe introduzione a questa pregevole riedizione a cura delle edizioni Cliquot, considera quanto Laforet "sia stata donna scrittrice “imperdonabile” (alla maniera di Cristina Campo), non figlia del suo tempo e nomade per sfuggire ai mondi consueti per vederne altri. La sua inattualità merita quella rilettura che oggi può competerle, e non limitata unicamente a Nada: questa nuova edizione potrebbe presagire ulteriori uscite andando a esplorare il vasto mondo dei suoi racconti e articoli giornalistici."
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