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Immagine del redattoreCostanza Ciminelli

Flavia Foradini, per la Domenica de il Sole 24 Ore, su Adalbert Stifter

Aggiornamento: 13 ore fa

Per molte ragioni l'austriaco Stifter ha lasciato un segno nella letteratura di lingua tedesca, e Foradini apre il suo articolo richiamandone alcune di speciale rilievo: "la sua immersione profonda nell'animo umano", "la sua prosa alla moviola, dal sapore meditativo", "la sua concentrazione sulla quotidianità delle piccole cose, della natura, dei rapporti umani", "[autore] lontano dal crinale dell'idillio [ma] abile creatore di atmosfere sospese, enigmatiche (...), di nascosti mondi intimi".


Basterebbero queste note a invitare alla riscoperta il lettore più avvertito, ma la pagina offre numerosi ulteriori spunti, inerenti lo sfondo storico, la vicenda biografica dell'autore, la sua straordinaria "capacità di scrivere di natura per parlare di essere umani".


Pubblicato nel 1845, Il vecchio scapolo è ora riproposto da Carbonio con la traduzione di Margherita Carbonaro, autrice anche della prefazione.


Recensione integrale:


Ulteriori informazioni sul testo e l'autore, ed estratto:


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